Marzia Bondoli NIelsen
Spectator


Spectator si riferisce alla classificazione che Roland Barthes fa ne La camera chiara in merito ai tre principali aspetti dell’immagine fotografica. Ci sono infatti un operator, ovvero colui che scatta l’immagine, uno spectator, il fruitore dell’immagine stessa, e uno spectrum: il soggetto fotografato.
Marzia Bondoli Nielsen decide di fotografare un certo numero di spettatori prima e dopo aver assistito a una performance teatrale. In un’inquadratura neutra, lasciando solo alla luce naturale il compito di scolpire lo scorrere del tempo, ferma le espressioni dei suoi soggetti, senza interferire. Spectator è ognuno di loro. Eppure spectatoris siamo noi, dal momento che stiamo guardando quei volti che poco prima guardavano il palcoscenico. Ed ecco che il ritratto fotografico diviene spectrum, oggetto del nostro vedere. È un piccolo cortocircuito quello attivato da Bondoli Nielsen, una convergenza di sguardi che ci ricorda che siamo tutti spettatori e spettacolo, e lo siamo sempre più nel mondo iper-connesso e iper-controllato in cui viviamo oggi. Tra le pagine troviamo appunti scritti a matita, riferimenti alle sostanze chimiche responsabili dei processi neurologici che attivano determinate emozioni umane. Si tratta di un intervento personale grazie al quale Marzia Bondoli Nielsen ci obbliga a riflettere sull’origine delle emozioni, senza tuttavia darci alcuna soluzione. Quelle note sensibili e imperfette ci dicono che una spiegazione esaustiva a quello che stiamo vedendo non esiste. E così, senza nemmeno accorgercene, quel vuoto si fa pieno. Un pieno che ci suggerisce – un pò come il fiume di Eraclito – che l’idea del fermare il tempo attraverso la fotografia è soltanto un’illusione.
Stampa digitale su Curious Matter Black Troufle 270 gr. e Fedrigoni Tintoretto Gesso 140 gr.
64 pagine
formato 14,8 x 20,7 cm
rilegatura a colla
Prima edizione in 50 copie
firmate e numerate dall'artista
per info e prenotazioni:
https://marziabondoli.com/libri/